Ogni cammino è un cammino di trasformazione, un cammino misterioso. Camminando spesso incontriamo degli incroci e solo una di quelle strade è quella giusta. Esistono strade conformi al cammino di Cristo e strade sbagliate che si interrompono nel bosco o si perdono nella sabbia.

Nel Nuovo Testamento il punto d’arrivo della teologia della cammino è questa parola di Gesù: “Io sono la Via”. Nei discorsi di addio, dopo la lavanda dei piedi, Gesù annuncia agli apostoli che va al Padre a preparare loro un posto. “Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io. E del luogo dove io vado, voi conoscete la via.” Gli disse Tommaso.” Signore, non sappiamo dove vai e come possiamo conoscere la via?”. Gli disse Gesù: “Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me” (Gv 14,3-6).

Cristo è diventato la nostra via perché si è fatto uomo, è diventato visibile, simile a noi, perché ha percorso come uomo la nostra strada. Ma non dobbiamo intendere questa parola sulla via unicamente nel senso che dobbiamo imitare Gesù per giungere come lui, al Padre. La via è inseparabile da Cristo. Gesù ci prende con sé sulla strada, ci giuda, ci illumina il cammino…

La via è una persona.

Chi si affida a Gesù si affida al Padre. Non possiamo percorrere la strada che egli ha percorso senza di lui. Se Gesù si definisce la via, bisogna comprendere quest’immagine a partire dalle esperienze che si fanno camminando. Forse si comprende la profondità di questa parola solo se si medita camminando, solo se si collega la riflessione con l’azione su cui si riflette.

Il cammino alimenta la meditazione e la meditazione trasforma il cammino. Scopriamo ciò che facciamo veramente quando camminiamo coscientemente. 

Quando i pellegrini giunti nei luoghi di pellegrinaggio fanno la via crucis, percorrendo le varie stazioni, sentono di avvicinarsi in tal modo a Cristo, di incontrarlo, di immergersi nei suoi sentimenti, nel suo spirito. O quando percorriamo vie sante, sentieri venerandi percorsi dai pellegrini, sentiamo di condividere le esperienze delle persone che li hanno percorsi prima di noi. Camminando seguiamo sempre Cristo, percorriamo la strada di Gesù verso il Padre.

Tratto da Alselm Grun. In Cammino. Una teologia del peregrinare.